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Il cuore dei topi




Mia madre cercò il mio cappello nuovo, quello di lana col pon pon. Mi mise il cappottino nuovo e gli stivali di vernice e infine i guanti rossi. Poi si passò l'asciugamano per bene sul viso in modo da lasciarlo molto pulito e messasi l'acqua di Colonia tra le mani, se le stropicciò e ne asperse sul bavero del suo cappotto ed anche sul mio.
Dopo mi prese forte per mano e mi trascinò per strada.

-"Sbrighiamoci, così prenderemo i posti migliori!"

Sulla strada sentii il freddo di gennaio.
L'odore della neve scendeva dalle vette della Sierra Nevada, mescolato all'odore del fumo dei camini, in fuga , simile a strisce di garza contro un cielo d’inchiostro. Era 'l'odore di Natale.

C' erano più stelle che mai. Si sarebbe potuta scorgere perfino la stella cometa che aveva guidato i Re Magi sulla Terra.

Quando raggiungemmo la Piazza, la prima fila di sedie era quasi occupata, ma per fortuna la zia Luisa ci chiamó aggitando le mani e ci disse di aver riservato due posti per noi. Proprio accanto ai tre troni dove nel giro di pochi minuti si sarebbero sedute le loro Maestà.
.

Il mio cuore batteva all'impazzata, come si dice che batta il cuore dei topi.


Chiesi a mia zia come fosse possibile che i re, che avevano viaggiato tanto in tutto il mondo con i loro camelli carichi di doni, riuscissero a star fermi per tante ore in un posto cosi piccolo come la Valle Helado.

-Taci- rispose- ormai sono qui!!!!


E c 'erano lì:
I dignitosi, Gaspare e Melchiorre nei loro mantelli di ermellino, con le loro corone, i loro guanti bianchi e le barbe lunghe e setose. Il mio re preferito, era Baldassarre, l'uomo nero che indossava un turbante color indaco ed una veste dorata, e dei sandali ...
Sandali identici a quelli di Patrizio il panettiere!!!!

Patrizio portava i sandali sempre. Anche in inverno, perché faceva troppo caldo a lavorare davanti al forno.

Così, dopo aver notato questo dettaglio, osservai bene la faccia del re Baldassarre
e trovai una grande somiglianza tra il panettiere e il re nero.

-"Mamma, il re nero sembra Patrizio!" Le sussurrai.

-"Che sciocchezze dici!" rispose arrabbiata" guarda le unghie dei piedi, lui è un re perche i re hanno le unghie d’oro"

Guardai bene i piedi e vidi dieci brillanti unghie d 'oro.

Restammo li per un certo tempo e dopo tornammo a casa.

Quella notte andai a letto subito perché ai re piaceva lasciare i doni ai bimbi addormentati.
Il mattino seguente trovai una bambola di porcellana, un servizio di tazzine da caffé di plastica
e un libro che parlava di principesse.
Ero felice dei miei doni, ma dentro di me ballava un diavolino cattivo.
E quando mia madre disse di andare al forno a comprare i dolci speciali d’Epifania, per la colazione, volli accompagnarla anch' io

Lei sorrise e disse:
-"Andiamo!"

E il mio cuore batté forte come si dice che batta forte il cuore dei topi.

Nel forno si sentiva l' odore del pane, della vaniglia, dello zucchero, del burro e la buccia di limone
Patrizio apparve con la torta di panna che si mangia per colazione la mattina dei re magi
Ansiosa guardai i suoi piedi.
Quella mattina Patrizio aveva le unghie d 'oro!!!!

Certo che giocai con le mie tazze, sognando di essere una dama che prende il tè, vestii e svestii la mia bambola, lessi il mio libro di fiabe…
ma... il mio cuore non ebbe più il battito dei topi.
Quel giorno ero invecchiata di cento anni.

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