Chiaro crine che si sfila fra le dita. Sei l’amore di un’intera esistenza. Amore che prima di essere mio è stato amore di qualcun altro. Ora che le mie mani, diramazioni secche rese insensibili dall’età e dalla malattia, non sanno più accarezzarti, mi sento svuotato. Sicuramente migliore di quando ignoravo la tua esistenza. Gli anni trascorsi con te mi hanno trasformato. In principio credevo di possederti, di poterti giostrare fra le dita, prenderti e lasciarti a mio piacimento. Ero convinto di esserti padrone, ignaro della mia condizione di schiavo. Ho provato, in passato, ad allontanarti, riuscendovi solo per pochi giorni. Ho tentato di rimpiazzarti concedendomi infatuazioni nei miei viaggi attorno al mondo. A ogni rientro eri lì ad aspettarmi. Quante volte ti ho spiato di nascosto, il capo inclinato da un lato. Mi scopro ancora, a volte, incantato, la testa piegata anche quando non sei con me.Solo ora capisco che mi sopravviverai e che, prima o poi, un altro ti accarezzerà al posto