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Mostrando entradas de 2009

L'Efrit del Nord

L’Efrit del Nord Vidi gli occhi di mia madre, i suoi grandi occhi scuri come grandi e scure sono le grotte degli animali selvatici, dove si sentono protetti i loro cuccioli. E sentii la sua mano che stringeva la mia con forza, fino a farmi quasi male, ma non dissi nulla perché credevo che lei non se ne fosse accorta . Volevo solo essere sicura di essere lì accanto a lei. Sentii le voci degli uomini e delle donne che camminavano come fantasmi sulla spiaggia, trascinando i piedi, guardando verso il Nord. Sempre verso il Nord. E il sole sembrava un pezzo d'oro, di color arancio, color fuoco, affondando lentamente nella riga del mare. Si sentiva l'odore del fuoco lontano, dell’acqua e del sale. Ma le ombre non lasciavano vedere l'altro fianco del mondo. Il mondo magico dove gli Efrits uscivano dalle bottiglie e gli uomini non dovevano lottare ogni giorno contro una vita vestita sempre con abito scuro. Aspettammo che il mare divorasse il sole completamente. E poi andammo lentam

Il cuore dei topi

Mia madre cercò il mio cappello nuovo, quello di lana col pon pon. Mi mise il cappottino nuovo e gli stivali di vernice e infine i guanti rossi. Poi si passò l'asciugamano per bene sul viso in modo da lasciarlo molto pulito e messasi l'acqua di Colonia tra le mani, se le stropicciò e ne asperse sul bavero del suo cappotto ed anche sul mio. Dopo mi prese forte per mano e mi trascinò per strada. -"Sbrighiamoci, così prenderemo i posti migliori!" Sulla strada sentii il freddo di gennaio. L'odore della neve scendeva dalle vette della Sierra Nevada, mescolato all'odore del fumo dei camini, in fuga , simile a strisce di garza contro un cielo d’inchiostro. Era 'l'odore di Natale. C' erano più stelle che mai. Si sarebbe potuta scorgere perfino la stella cometa che aveva guidato i Re Magi sulla Terra. Quando raggiungemmo la Piazza, la prima fila di sedie era quasi occupata, ma per fortuna la zia Luisa ci chiamó aggitando le mani e ci disse di aver riserva